Vogliamo un partito che individua i pilastri sui quali ricostruire la propria identità politica nella lotta alle diseguaglianze; nel sostegno al lavoro stabile, sicuro e di qualità, e mai povero a partire dai giovani e dalle donne; nella crescita sostenibile e nel sostegno a chi investe e crea lavoro nelle nostre comunità; nella redistribuzione con un fisco progressivo e giusto a favore del lavoro e non della rendita; nei diritti sociali e nei diritti civili; nel diritto a un’assistenza sanitaria pubblica e accessibile; nel diritto allo studio e alla formazione permanente; nel rafforzamento della scuola e dell’università pubblica, nella valorizzazione del settore della ricerca; nell’accoglienza verso chi cerca un futuro migliore e nel contrasto all’emigrazione forzata di tanti giovani che devono ritrovare speranza; nella riduzione dei divari tra centro e periferia, tra Nord e Sud, e nella necessità di migliorare la qualità dei servizi e dell’amministrazione; nella dignità e nella libertà anche nel fine vita e nel decidere liberamente chi amare con piena uguaglianza; nella legalità e nella lotta alle mafie e alla corruzione; in una trasformazione tecnologica e digitale al servizio delle persone e in una transizione ecologica necessaria e non più rinviabile da realizzare senza dimenticare la giustizia sociale; nella costruzione dell’Europa politica, federale e sovrana nel solco del Manifesto di Ventotene, unita nella realizzazione di un ordine mondiale basato sul rispetto del diritto internazionale, la cooperazione e la pace fra i popoli.
Il nuovo Partito Democratico deve essere la forza dei socialisti e democratici europei in Italia, che si batte contro ogni “privatizzazione” della democrazia, ammettendo anche limiti ed errori di questi anni sui tagli alla rappresentanza istituzionale nazionale e territoriale e sulle occasioni mancate per favorire la partecipazione: pensiamo al taglio dei parlamentari e alla legge elettorale, ma anche alla mancata applicazione dello statuto sul ricorso alle primarie per la selezione dei candidati per il Parlamento nazionale e al progressivo esaurimento delle risorse per tenere attivi i nostri circoli, cuore pulsante della nostra presenza sul territorio.
Ci impegniamo per un PD più credibile e di cui avere fiducia, con gli iscritti che possano esprimersi sui nodi politici fondamentali compresa la formazione dei governi, con una classe dirigente rinnovata e con maggiore diversità generazionale, di genere, di provenienze, che sappia includere e valorizzare chi ritorna o si avvicina per la prima volta per arricchirci, ma al contempo investa tanto su chi ci ha sempre creduto e non se n’è mai andato.
Una casa solida dove i nostri bravi amministratori e amministratrici siano anche bravi politici, nel senso migliore del termine, per essere elemento di forza e di raccordo per un PD radicato e autonomo nel territorio e dove ci sia una grande scommessa sulla formazione a tutti i livelli, strutturata su base nazionale e locale.
Veniamo da anni difficili, nei quali la nostra comunità politica si è indebolita e troppo spesso abbiamo sacrificato la nostra identità sull’altare della responsabilità di fornire prontamente risposte alle emergenze del Paese.
È per questo che dobbiamo impegnarci a tornare al governo solo se risulteremo vincenti alle elezioni, evitando così di consumare l’efficacia delle nostre proposte, inevitabilmente mutilate da compromessi al ribasso dettati dai governi di larghe intese e da errori politici.
È anche per questo che dopo il congresso serviranno unità e condivisione, oltre che una fondamentale prosecuzione del percorso costituente.
La candidatura di Stefano Bonaccini e le sue prese di posizione chiare, come quelle che accompagnano questo appello, per noi rappresentano la proposta più solida per guidare il PD, ampliarne il consenso e rilanciarne la missione di cambiamento e progresso, facendo del nostro partito il perno dell’alternativa da sinistra a questa destra che fa la destra. Per queste ragioni in tante e tanti abbiamo deciso di sostenerlo, volendo portare avanti con coraggio e determinazione quelle stesse priorità per cui ci battiamo da tempo e che abbiamo ritrovato nelle sue parole.